Garante per 100.000 euro senza saperlo.

L’assurda storia di Marco, truffato e processato

Marco e Rosa sono una giovane coppia felice: il matrimonio, un buon lavoro al Nord, una bella casa. Fino a quando una vicenda inaspettata sconvolge le loro vite, portandoli a cambiare i loro progetti.

Marco chiede una finanziaria per comprare una macchina. Ma gli viene rifiutata: “Come é possibile, con due posti fissi e nessun debito? “.

Allarmato ci contatta: facciamo delle indagini e scopriamo che risulta garante di una società per quasi 100.000 euro!

Cosa facciamo

Marco é sconvolto: immediatamente sporgiamo una querela, denunciando banca e funzionario, oltre che la società beneficiaria delle fideiussioni.

Le fideiussioni però risalgono a quasi 10 anni prima, e la Procura chiede di archiviare la vicenda.

Ma Marco non può accettarlo, anche perché nel frattempo cominciano ad arrivare decreti ingiuntivi per i debiti non pagati dalla società!

Si oppone, dunque, chiedendo a gran forza che gli venga fatta una perizia sulle firme falsificate.Il Giudice accoglie la richiesta.

L’inaspettato

Ma arriva il colpo di scena: il grafologo nominato dichiara autentiche le firme.

Marco da vittima diventa carnefice: viene accusato di calunnia e mandato a processo. Oltre al danno la beffa, la società garantita gli richiede un risarcimento per 50.000 di euro.

Un incubo senza fine per Marco e Rosa, a cui cade il mondo addosso. Cosa sarebbe stato della loro famiglia, come avrebbero mai potuto pagare quelle cifre? Tante paure, ma una sola certezza: dovevano continuare a lottare e credere nella Giustizia.

Il processo

Comincia il processo, dove noi avvocati ci battiamo davanti al Giudice per l’udienza preliminare, affiancati dal prof. Vincenzo Mastronardi, grafologo di fama internazionale.

Alla fine, la verità viene fuori: la grafologa nominata dal Giudice, dott.ssa Valentina Di Tullio, é certa della estraneità di Marco nella vicenda.

La conclusione

Il Tribunale di Foggia sentenzia che Marco non ha commesso il fatto. Che senza alcun ombra di dubbio quelle firme in Banca non le ha apposte lui, ma qualcun altro.

L’ incubo per Marco e Rosa é finito.Una vicenda che ha sconvolto le loro vite, ma non li ha abbattuti: perché insieme a noi, non hanno mai perso il coraggio, la fiducia nella giustizia, la certezza che, anche nelle difficoltà più gravi, c’è sempre una soluzione possibile.

Umberto Di Gioia & Antonietta Clemente, Avvocati

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